IT 
Quali storie ci venivano narrate da bambini? 
Eroi, principesse, brutti mostri cattivi ne erano gli ingredienti e le conseguenti ispirazioni. Ma perché la principessa ha bisogno di essere salvata? Perché deve volere sposare un ricco principe e non sposare un’avventura?  E perché un principe deve avere innato vigore per sconfiggere il grande e grosso mostro cattivo? E ancora, perché deve essere il mostro ad incutere timore e non il principe?
Il pasto che viene offerto da questi racconti risulta caldo, accogliente, sicuro. Senza dubbi. È un pasto che nutre una mente nella sua finitezza, nella sua incapacità di interrogarsi, nella sua insanabile adulta ignoranza. Se ci stupiamo nel sentire una bambina che desidera diventare un’astronauta e un bambino un ballerino, qui c’è qualcosa che non va. Ed è scritto nei nostri candidi racconti. 
Cosa è necessario raccontarci per vivere coscienti?
Vi presento Giovannina senza paura, una ricca e desiderata fanciulla che non ha paura di niente. Giovannina, pur possedendo qualsiasi cosa sceglie di conoscere, di trovare la sua indipendenza e la sua identità, di porsi delle domande. Solo così si può non aver paura.
Tra trame e intrecci Giovannina viaggia nella storia, illuminata da un lanternino. Regalandoci un finale inaspettato.
In un mondo in cui il concetto di paura si aggroviglia in quello di ansia - banale, irrazionale, senza memoria - fondando  il pregiudizio, insediandosi furtiva nell’educazione; questa storia dal sapore ironico e contraddittorio, tratta dal racconto “Giovannin senza paura” della raccolta “Fiabe italiane” di Italo Calvino, si inserisce non come una risposta di coraggio, bensì come una questione: di cosa bisogna realmente avere paura? Perché?

EN
What stories were we told as children? 

Heroes, princesses, villainous monsters were the ingredients and consequent inspirations. But why does the princess need to be saved? Why must she want to marry a rich prince and not marry an adventure?  And why must a prince have innate vigour to defeat the big bad monster? And again, why must it be the monster that instils fear and not the prince?

The meal offered by these tales is warm, cosy, safe. Without doubt. It is a meal that nourishes a mind in its finiteness, in its inability to question itself, in its irremediable adult ignorance. If we are surprised to hear a little girl wishing to be an astronaut and a little boy a dancer, there is something wrong here. And it is written in our candid stories. 

What do we need to tell ourselves in order to live consciously?

I present fearless Giovannina, a rich and desired maiden who is not afraid of anything. Giovannina, while possessing everything, chooses to know, to find her independence and identity, to ask questions. Only in this way can one not be afraid.

Between plots and twists Giovannina travels through history, illuminated by a lantern. Giving us an unexpected ending.

In a world where the concept of fear gets tangled up in that of anxiety - banal, irrational, without memory - founding prejudice, stealthily settling into education, this story with its ironic and contradictory flavour, taken from the short story 'Giovannin senza paura' from Italo Calvino's collection 'Fiabe italiane', fits in not as a response of courage, but as a question: what is there really to be afraid of? Why?
Giovannina senza paura è un progetto pubblicato in forma di sedicesimo da Edizioni Labo', 2019.
La prima immagine del progetto ha vinto il primo premio del concorso fotografico "Raccontare se stessi" 2019, promosso da Fondazione Nino Migliori, Huffington Post e BPER Banca. 
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